In 251 hanno aderito al digiuno a staffetta di dialogo con le istituzioni per chiedere di non fare un passo indietro sulla Cannabis
Il ministero della Salute ha firmato, mercoledì 28 ottobre, il decreto che sospende l’efficacia del precedente decreto emanato il 1° ottobre con il quale il cannabidiolo (CBD) finiva nella tabella degli stupefacenti.
Una risposta che fa seguito anche all’appello destinato al Ministro Speranza e lanciato nei giorni scorsi da Associazione Luca Coscioni insieme ad altre associazioni. Nella lettera aperta, sottoscritta da 1700 persone, si chiedeva al Governo di non si fare passi indietro sul tema della cannabis. In 250 invece avevano avviato un digiuno a staffetta iniziato da Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
“Salutiamo questo ravvedimento e rilanciamo l’invito a unirsi al digiuno perché occorre insistere col dialogo sulla base di argomenti ed evidenze scientifiche che condivideremo nei prossimi giorni con chi si unirà all’iniziativa nonviolenta e le istituzioni a cui ci rivolgiamo. L’unione e la condivisione fanno la forza” ha dichiarato Marco Perduca, coordinatore della campagna Legalizziamo!.
Intanto il digiuno a staffetta continua, significativi passi indietro sono stati fatti anche sul tema della cannabis terapeutica, come nel caso di Walter De Benedetto, affetto da anni da artrite reumatoide, è stato costretto – come spesso accade per molti pazienti – a sopperire con l’auto-produzione alle lacune legate alla mancata soddisfazione del fabbisogno terapeutico, dal momento che non riusciva a ottenere la quantità di cannabis riportata dalla prescrizione. Una scelta, quella di coltivare cannabis nel proprio giardino, che lo ha portato a essere indagato per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso.
“Vogliamo risposte dal Governo, se quanto fatto da Di Benedetto – conclude Perduca – è da ritenersi piccolo spaccio e quindi da perseguire duramente come auspicato dalla Ministra Lamorgese; per chiedere che fine ha fatto la Relazione al Parlamento sulle droghe e come l’Italia intende agire all’ONU per adottare la raccomandazione dell’OMS per ridurre le restrizioni sulla cannabis”.