L’iniziativa è stata promossa da Fuori Luogo ed è stata aperta da Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni
Dal 23 ottobre è cominciata una grande staffetta di digiunatori per avviare un dialogo con le istituzioni contro i passi indietro che si stanno compiendo sulla cannabis.
Nelle scorse settimane abbiamo inviato una lettera aperta al Ministro della Salute Roberto Speranza riguardo le ultime, allarmanti, direttive del Ministero riguardanti la cannabis terapeutica. Malgrado siano quasi 1700 le persone che l’hanno fatta propria non abbiamo ancora ottenuto alcuna risposta.
Nel frattempo non passa giorno che le decisioni sulla cannabis non ripropongano scenari del passato, in ultimo l’inclusione del cannabidiolo (CBD) nelle Tabelle dei medicinali stupefacenti della legge 309/90!
Abbiamo scritto, manifestato, cercato di coinvolgere parlamentari e giornalisti per denunciare quanto si stesse tornando indietro con decisioni spesso antiscientifiche, continuiamo a fare informazione online e su carta ma la politica non ascolta.
Nel video che segue, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che ha avviato l’iniziativa nonviolenta di dialogo con le istituzioni, spiega i motivi per cui, venerdì 23 ottobre, ha deciso di digiunare.
Abbiamo quindi deciso di proseguire queste azioni lanciando un digiuno di massa per dialogare con le istituzioni e chiedere loro di aggiornare le decisioni sulla cannabis. Aggiornarle sulla base degli sviluppi politico-scientifici in corso in tutto il mondo e intonarle al buon senso di chi cerca di vivere liberamente scelte individuali, terapeutiche o professionali.