Walter De Benedetto non è solo

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Articolo di Marco Perduca e Antonella Soldo per Il Riformista

Era il 28 aprile del 2007 quando con il Decreto Turco si riconobbe in Italia l’efficacia terapeutica del Thc, il principio attivo più importante della cannabis, per il trattamento del dolore cronico. Esattamente quattordici anni dopo,

Il suo caso è tra i più conosciuti ma non è l’unico: da quando la cannabis terapeutica è legale migliaia di pazienti si sono scontrati con l’impossibilità di vedere il loro diritto alla salute rispettato. Chi s’interessa di questi temi, come l’Associazione Luca Coscioni e Meglio Legale, ogni giorno ascolta storie simili a quella di Walter, storie alle quali le nostre istituzioni devono rispondere con urgenza e non per compassione ma per rispettare la legalità costituzionale.

Walter De Benedetto affronterà l’udienza decisiva del processo che lo vede imputato ad Arezzo, per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso, in condizioni di salute precaria. De Benedetto è assistito dagli avvocati Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti che affermano senza mezzi termini che «non è un problema solo di Walter. Dal momento in cui la farmacia ospedaliera non procura al paziente la medicina per la quale ha una regolare prescrizione, lasciandolo di fatto senza terapia, il paziente è lasciato solo dallo Stato».

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