Di Marco Perduca, coordinatore di Legalizziamo! ha scritto una lettera a tutti i Deputati, qui sotto alcuni stralci.
“L’11 novembre scorso sono state consegnate alla Camera dei Deputati oltre 67mile firme in calce a una proposta di legge d’iniziativa popolare per la legalizzazione della produzione, consumo e commercio della cannabis e suoi derivati. Dopo oltre sei mesi gli uffici non hanno concluso le operazioni di conteggio dei certificati elettorali allegati. Molti erano su supporto digitale.
Negli ultiimi tempi, sempre più spesso, si son rincorrse dichiarazione a favore della legalizzazione da parte di chi è direttamente coinvolto nell’applicazione di una legge che fallice nel suo obiettivo di proibire la presenza delle “droghe” in Italia. Procuratori, Giudici, il Dipartimento Anti-Mafia il presidente dell’Autorità anti-corruzione, opinionisti, intellettuali, scrittori continuano ad aumentare le fila dei favorevoli a una riforma radicale della legge sulle droghe.
Allo stesso tempo Rita Bernardini continua a disobbedire con la sua coltivazione domestica di cannabis, la Presidente di Radicali Italiani Antonella Soldo ha lanciato i Radical Cannabis Club che in poche settimane hanno fatto spedire centinaia di semi in tutta italia e Marco Cappato pianta cannabis nelle aiuole di Milano.
Possibile che tutti parlino della legalizzazione della cannabis, i soliti Radicali disobbediscono e chi può fare una legge non si assume le proprie responsabilità?
Non solo, di fronte a questo grande movimento di opinione pubblica a favore della legalizzazione, il Governo resta totalmente disinteressato al tema e al rispetto dei propri obblighi di legge:
– non ha nominato un sotto-segretario responsabile per questioni relative alla droga e alle dipendenze;
– non ha convocato, né si sa cosa ne pensi, la VI Conferenza nazionale sulle sostanze stupefacenti, l’ultima è del 2009;
– non coglie l’occasione, nel quadro dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, di rilanciare la riorganizzazione dei servizi per le dipendenze con il coinvolgimento della società civile e degli utenti nella prospettiva della “riduzione del danno” con politiche di intervento finalizzate al benessere di chi usa sostanze nonché alla prevenzione dei rischi connessi all’abuso e alla clandestinità dei consumi, l’analisi delle sostanze e la sperimentazione delle stanze del consumo e dei trattamenti con eroina;
– a fronte della crescente richiesta di cannabis terapeutica, non si ha notizia della volontà di adeguare la produzione dello Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze alla domanda effettiva né di dare ampia pubblicità alla prescrivibilità di tali prodotti per garantire il pieno godimento del diritto alla salute di migliaia di persone con le patologie più varie;
– infine, timida resta la partecipazione italiana al processo di preparazione del segmento ministeriale delle Nazioni unite sulle droghe del marzo 2019 e si disattende la piena attuazione agli impegni assunti nell’aprile 2016 al Palazzo di Vetro contenuti nel documento conclusivo della sessione speciale dell’ONU sugli stupefacenti.
Insomma, nulla.
Le nostre critiche al Governo sono state articolate in un appello sottoscritto dalle associazioni qui sotto, presentato alla Camera dei Deputati all’inizio di febbraio scorso.
L’appello al Governo è promosso da: A Buon Diritto – Antigone – Associazione Luca Coscioni – CGIL – CILD (Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili) – CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) – Comunità di San Benedetto al Porto (Genova) – Forum Droghe – FP CGIL – ITARDD (Rete italiana per la Riduzione del Danno) – La Società della Ragione – LegacoopSociali – LILA – Possibile – Radicali Italiani.
Leopoldo Grosso (presidente onorario Gruppo Abele) – Franco Corleone (Garante dei detenuti della Toscana) – Francesco Maisto (Presidente Emerito del Tribunale di Sorveglianza. Coordinatore del Tavolo sulla Sanità degli Stati Generali della Esecuzione Penale)