Referendum cannabis, depositate 630.000 firme

La risposta è stata straordinaria ma non sorprendente: hanno preso parte molti giovani, oltre il 70% delle persone che hanno firmato ha meno di 35 anni. Le sottoscrizioni sono arrivate dalle grandi città ma anche dai piccoli comuni. Un'omogeneità che sottolinea la portata e l'interesse del tema
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“Ora inizia il lavoro più duro” avrà pensato qualcuno questa mattina di fronte alla Corte di Cassazione, a Roma, dove il Comitato promotore del referendum Cannabis Legale ha consegnato questa mattina le 630.000 firme (e i relativi certificati, la parte più difficile), chiuse in una piccola scatoletta.

La grande novità, infatti, non è tanto il referendum in materia di Cannabis (in Italia i cittadini hanno già potuto esprimersi in materia, senza tuttavia essere stati ascoltati) quanto più per la modalità di raccolta delle firme, che per la prima volta nella storia del Paese sono state raccolte online a tempo di record. Questa mattina di fronte alla Cassazione non c’è stato il “solito” corteo radicale con decine e decine di scatoloni pieni di scartoffie ma una manifestazione di festa e una consegna simbolica di una chiavetta USB.

L’obiettivo ora è andare al voto nella prossima primavera per chiedere l’abrogazione dell’attuale legge.

“Ora inizia il lavoro più duro”.


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