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ONU, Vienna: Salvini e Fontana molto fumo e pochi arresti?

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Si sono aperto stamani a Vienna i lavori del “segmento ministeriale” della 62esima Commissione sulle Droghe delle Nazioni Unite, dove gli Stati membri presentano le proprie priorita’ in materia di “controllo mondiale delle droghe” . L’Associazione Luca Coscioni e’ presente con Marco Perduca, coordinatore di Science for Democracy, e Guido Long.

La delegazione italiana” ha notato Perduca “non prevede la presenza di alcun Membro di governo, il che da una parte tranquillizza ma dall’altra meraviglia visto gli annunci dei ministri Salvini e Fontana relativamente all’inasprimento delle pene anche per la mera detentions di stupefacenti. Quale miglior palcoscenico che le Nazioni unite per presentare questo cambiamento di approccio alle “droghe“.

La sessione ministeriale e’ stata aperta dal video messaggio del segretario generale Antonio Guterres e ha visto la partecipazione del Presidente Boliviano Evo Morales, del Ministro degli esteri Russo Sergej Lavrov e Ministri di Lithuania, Repubblica Ceca, Singapore, Norvegia, tailandia, Colombia. Come gia’ accaduto alla sessione speciale sulle droghe dell’Assemblea generale del 2016, la dichiarazione politica finale e’ stata adottato –  per acclamazione – all’inizio dei lavori.


Il Documento, concordato con intensi negoziati,” ha detto l’ex Senatore radicale “ripete automaticamente formule diplomatiche che si contraddicono tra loro, un esercizio che si rinnova in contesti in cui non e’ possibile cantar vittoria – per via di leggi molto diverse tra loro in materia – ma in cui nessuno s’azzarda a criticare radicalmente l’impianto proibizionista, derivante dalle tre convenzioni ONU sugli stupefacenti. 

Eppure, proprio per la sua dimensione di ‘palcoscenico’ per dire quel che si vuole – tanto non esistono risposte efficaci a governare il fenomeni della droga – ci si sarebbe aspettati un intervento energetico neo-punizionista del ministro Lorenzo Fontana, ‘competente’ per materia e invece niente. Meglio cosi’. Si conferma che can che abbia non morde.”


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