Carhart-Harris e scienza psichedelica

Non possiamo più ignorare il potenziale delle sostanze psichedeliche per curare la depressione

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di Robin Carhart-Harris, responsabile del Centre for Psychedelic Research dell’Imperial College di Londra

All’Imperial College paragoniamo la psilocibina alle medicine convenzionali – e i risultati sono potenzialmente rivoluzionari

Il mondo sta vivendo una devastante emergenza di salute fisica. Ma la pandemia di coronavirus ha anche portato a un rinnovato interesse per il nostro benessere psicologico. Solitudine, incertezza e lutto potrebbero intensificare una già acuta crisi di salute mentale, e negli USA c’è stato un aumento del 20% del numero di prescrizioni per antidepressivi e ansiolitici durante la quarantena. La domanda per gli antidepressivi minaccia di superare la fornitura nel Regno Unito – dove le prescrizioni sono già più che raddoppiate nell’ultimo decennio.

Sono il responsabile del Centre for Psychedelic Research dell’Imperial College di Londra, il primo del suo genere, supportato da circa 3 milioni di sterline di donazioni filantropiche. Per 15 anni, la mia ricerca si è concentrata su come sostanze come LSD, psilocibina, DMT e MDMA funzionano sul cervello, e come possono essere utili nel curare disordini come la depressione. Come l’attuale pandemia, un’esperienza con una sostanza psichedelica può essere trasformativa – per l’individuo e la società. Entrambe mettono in luce la misura in cui il mondo che abitiamo sia dipendente dai nostri comportamenti. E questi, a loro volta, sono una conseguenza di come ci sentiamo, pensiamo e percepiamo.

Il centro è stato fondato ad aprile 2019. Pochi mesi dopo, la Johns Hopkins University negli USA ha annunciato una versione molto più grande, dal valore di 17 milioni di dollari. Se avete letto il libro di Michael Pollan How to Change Your Mind o visto il primo episodio della serie di Gwyneth Paltrow Goop (intitolato Psichedelici e Cura), potreste sapere che questi sviluppi riflettono un interesse, e investimenti, in aumento, nell’uso delle sostanze psichedeliche per la salute mentale.

Un motivo è che la lotta durata decenni per resuscitare la ricerca medica nel campo comincia a portare i suoi frutti. A Londra, abbiamo guidato un lavoro che dimostra come la psilocibina (o i “funghetti allucinogeni”) possa essere usata per assistere la psicoterapia per depressione difficile da curare, facendo una differenza significativa laddove gli antidepressivi convenzionali e la terapia parlata non ci sono riusciti. Adesso, stiamo lavorando sui dati di un trial sulla depressione molto più grande che paragona la terapia assistita da psilocibina con un ciclo di sei settimane di un antidepressivo convenzionale, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) “simile al Prozac”. Analisi preliminari indicano risultati rivoluzionari.

Non c’è un’innovazione significativa nella salute mentale da parecchio tempo, e la terapia psichedelica funziona molto diversamente rispetto ai trattamenti attuali. I trattamenti con le sostanze convenzionali hanno dominato la psichiatria per decenni, e anche se molte persone preferiscono la psicoterapia, è più costosa, è più difficile accedervi e probabilmente non è più efficace delle medicine.

Queste medicine non sono cambiate molto da quando sono state scoperte, e hanno degli effetti indesiderati che spaventano le persone. Negli SSRI l’azione antidepressiva sembra dipendere da una moderazione della risposta allo stress – ma è un palliativo piuttosto che un’azione di cura, che necessita l’avere la sostanza chimica nel corpo per diversi mesi o anche di più.

La terapia psichedelica è un pacchetto di cura molto più comprensivo. Comporta poche sessioni di dosaggio psicologicamente supportato, affiancato a valutazioni, preparazione e integrazione (parlare della propria esperienza). Gli psichedelici sembrano aumentare la “plasticità” del cervello il che, grosso modo, implica un’accelerata abilità nel cambiare.

Un punto di vista è che l’esperienza psichedelica sia una conseguenza di un aumento particolarmente intenso di plasticità che apre una finestra di opportunità per un cambiamento terapeutico duraturo. Le stesse finestre potrebbero aprirsi durante altri stati estremi, come l’esperienza di un trauma, un esaurimento da stress, un’esperienza spirituale spontanea o avvicinarsi alla morte. La differenza con la terapia psichedelica, però, è che l’esperienza è accuratamente preparata, contenuta e mediata. Se non fatto in questo modo, l’uso di psichedelici può essere pericoloso.

L’impatto della terapia psichedelica di successo è spesso quello di una rivelazione o epifania. Le persone raccontano di aver assistito al “quadro generale”, vedendo le cose in prospettiva, accedendo a una visione profonda di sé stessi e del mondo, rilasciando dolore mentale represso, sentendosi emozionalmente e fisicamente ricalibrati, equanimi e lucidi. Tutto ciò è molto diverso dalla descrizione che le persone fanno degli SSSRI, in cui non è raro un sentimento contrastante di mutismo emotivo. Sarebbe prematuro rivelare i risultati del nostro trial prima delle necessarie revisioni scientifiche, ma oltre a una notevole tolleranza e effetti antidepressivi della terapia assistita da psilocibina, osserviamo cambiamenti notevoli nei risultati importanti per i pazienti. Questi includono un aumento della qualità della vita, “prosperare” (sentirsi bene piuttosto che semplicemente “non depresso”), l’abilità di provare nuovamente piacere e un normale funzionamento sessuale. Il valore di qualcosa di nuovo e diverso è spesso difficile da giudicare fino a quando non è messo a fianco di qualcosa di più familiare, e il nostro nuovo studio lo fa.

Chi guida gli sforzi per ottenere una licenza per la terapia con psilocibina legale spera di renderla disponibile in Europa e Nord America entro i prossimi cinque anni. Come per la cannabis terapeutica però, è possibile che l’uso cominci ad aumentare anche prima della licenza formale. Prima del Covid-19, esisteva un piccolo ma vivace mercato per ritiri o cerimonie psichedelici a base di piante in alcune zone d’Europa, oltre che in America centrale e Sudamerica. Ci sono state varie iniziative per liberalizzare le politiche sull’uso degli psichedelici negli USA, e la più ambiziosa è in Oregon e cerca di introdurre gradualmente la terapia con la psilocibina, legale e regolamentata, attraverso il servizio sanitario, a partire da quest’anno. Qualunque sia la nostra opinione su questi sviluppi, unirli alla ricerca è imperativo se vogliamo far avanzare la conoscenza scientifica, e informare e salvaguardare l’individuo.

Nonostante questo progresso, l’idea di “psichedelici per la salute mentale” sarà benzina sulle fiamme per alcuni. C’è uno stigma sia per la salute mentale che per gli psichedelici, e quindi il pieno ingresso nel mainstream non avverrà senza resistenza (giustamente). Se gli anni 60 ci danno un’indicazione, ci saranno passioni da temperare da entrambi i lati, visto che gli evangelizzatori degli psichedelici potrebbero alimentare gli stessi problemi degli oppositori – per questo è così importante un approccio spassionato e scientifico.

Come tutto il turismo, la varietà psichedelica avrà preso una bella botta durante la pandemia, ma non è chiaro se l’uso domestico è stato influenzato, sia in termini di quantità che di qualità. “Non è il momento migliore per un trip”, si potrebbe pensare – ma gli psichedelici sono sensibili alle scivolose sottigliezze del contesto. Molte delle riflessioni generate da queste molecole sono di tipo Buddista, e anche se rilevanti al di là del tempo, lo sembrano particolarmente adesso: il sé come illusorio, la sofferenza come inevitabile, l’attaccamento come causa comune di sofferenza, l’impermanenza come fondamentale, e il rallentamento, la contemplazione, il respiro e la comunità come risorse potenti.

Il Sars-Cov-2 è un virus che attacca il sistema respiratorio e può uccidere. Respiriamo tutti, e moriremo tutti, ma il nostro istinto è di dimenticare e scappare da queste verità. Due dei lati positivi di questa pandemia sono che ha invitato una maggiore consapevolezza – e che le persone hanno rallentato. Molti avranno notato il proprio respiro, contemplato l’impermanenza propria e degli altri, e provato gratitudine per la cura, l’amore e la vita. Se la terapia psichedelica realizzerà il suo potenziale, fornirà le stesse lezioni essenziali. Quanto ascolteremo dipenderà da noi.

Traduzione di un articolo del Guardian


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