Nella giornata di martedì 30 novembre a New York cinque persone sono andate in overdose e, grazie all’immediato intervento dei sanitari che li stavano supervisionando durante l’assunzione di sostanze, non sono morte.
Quale è la prima città d’America a consentire il consumo di sostanze illecite in luoghi appositamente individuati, supervisionati e controllati, senza il rischio di finire in galera e diminuendo molto quello di finire in ospedale o all’obitorio?
Ovviamente è New York, il cui sindaco Bill De Blasio ha annunciato mercoledì l’iniziativa in occasione dell’apertura, il giorno prima, dei primi due centri di questo tipo. Si tratta dei centri di Washington Heights e East Harlem, già specializzati nella prevenzione delle overdose e per lo scambio di siringhe (si portano le siringhe usate e si ottengono siringhe nuove, sterili).
I cinque tossicodipendenti andati in overdose martedì a New York si trovavano tutti all’interno di tali strutture, intenti ad assumere le sostanze da cui dipendono sotto la supervisione di esperti, i quali sono potuti immediatamente intervenire per invertire l’overdose e salvare loro la vita. “Sarebbero potute andare in overdose ovunque, in qualunque luogo della città, senza assistenza medica, e sappiamo bene che avremmo potuto perdere una, due o tutte e cinque quelle persone” ha dichiarato Bill De Blasio.
L’iniziativa di istituire le “stanze del consumo” (definirle “del buco” è un errore sotto molti punti di vista, semantico e non solo) arriva dopo un’ondata di morti per overdose senza precedenti: tra marzo 2020 e marzo 2021, circa 2.245 persone sono morte per overdose a New York City, una cifra del 40% in più rispetto al precedente periodo di 12 mesi (Dati Us CDC). La risposta della città di New York è stata diversa dal solito: invece di far invadere le strade dalla polizia, che in questo periodo ha grane ben più grosse, con le accuse di brutalità che inseguono gli agenti di tutta l’America e riforme più o meno radicali in atto in molti corpi di polizia di diverse città americane, la città di New York ha deciso di istituire dei luoghi in cui consumare sostanze in atmosfera controllata e sicura, senza criminalizzare il consumatore ma indirizzandolo verso un percorso di auto-aiuto. De Blasio ha infatti affermato che le forze dell’ordine locali hanno deciso di non sorvegliare i siti per l’uso illegale di droghe.
“La gente pensa allo scambio di siringhe o ai servizi di riduzione del danno solo come beneficio alle persone che si iniettano droghe”, ha detto a New York One Pedro Mateu-Gelabert, professore associato presso la School of Public Health della City University di New York. In realtà questo progetto “aiuta la persona, aiuta la salute della città e previene l’overdose fatale”.
I centri avranno personale a disposizione per somministrare naloxone per prevenire eventuali overdose e consigliare i tossicodipendenti sul trattamento della dipendenza. Ai visitatori possono essere dati gratuitamente device sterili per l’assunzione di una serie di sostanze, comprese quelle che vengono iniettate, annusate e fumate.
De Blasio ha annunciato per la prima volta il piano per aprire le stanze del consumo nel 2018, ma già il suo predecessore Andrew Cuomo aveva a suo tempo sostenuto un’iniziativa di questo tipo. Uno studio commissionato dall’attuale amministrazione ha rilevato il favore delle comunità cittadine alle stanze del consumo, per fornire consulenza terapeutica e altri servizi sociali, e prevedeva che la creazione di quattro di questi siti avrebbe potuto prevenire 130 morti per overdose e risparmiare 7 milioni di dollari in spese sanitarie ogni anno.