Nell’ultimo fine settimana sono state raccolte 17.500 firme autenticate sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis e la depenalizzazione delle droghe. In totale, le firme raccolte dall’11 maggio ad oggi sono quasi 60.000 – l’obiettivo di consegnare l’11 novembre alla Camera dei deputati 50.000 sottoscrizioni autenticate e certificate è ancora a rischio.
L’operazione di recupero dei certificati dai Comuni è particolarmente problematica anche perché le richieste tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) dei Comuni, in assenza di un indirizzario affidabile degli indirizzi di posta elettronica degli uffici comunali competenti – a oggi né il Viminale né l’Agenzia per l’Italia Digitale son stati in grado di fornircela – non solo portano via molto tempo ma implicano la stampa di tutti i documenti.
Da tre settimane abbiamo chiesto formalmente un intervento del Ministro Alfano, che non ha risposto, per poter rimediare d’urgenza a questa situazione, che stride con i proclami sulla cosiddetta “Agenda digitale”, evidentemente non ancora attenta agli strumenti di partecipazione e affinché i Comuni rispondano entro le 48 ore dalla richiesta dei certificati.
Dopo l’adesione tra gli altri di Vasco Rossi e Roberto Saviano, che ringraziamo ancora una volta per il loro continuo generoso sostegno, al fine di assicurare la buona riuscita dell’iniziativa la raccolta firme continua, anche se in un numero limitato di punti di raccolta: in particolare ai tavoli e nelle segretarie comunali di alcune grandi città (l’elenco completo su www.legalizziamo.it).
La legge popolare Legalizziamo è promossa da Radicali Italiani e Associazione Coscioni con il sostegno di Possibile, A Buon Diritto, Coalizione Italiana per le Libertà Civili e Democratiche, Forum Droghe, Antigone, La PianTiamo, Società della Ragione e di decine di grow shop/canapai italiani oltre decine di consiglieri comunali di Sinistra Italiana e liste civiche.