Ricerche preliminari suggeriscono che le sostanze psichedeliche possono di nuovo rivoluzionare, tra le altre cose, anche la cura di disturbi mentali. Spesso i ricercatori devono fare attenzione alle loro conclusioni, o al mondo in cui promuovono il proprio lavoro, in quanto le norme nazionali e internazionali restano particolarmente restrittive quando si tratta di determinate sostanze. In solo mezzo secolo, le sostanze psichedeliche hanno rappresentato i picchi più alti e toccato i livelli bassi più bassi della coscienza in molti paesi – da vere e proprie rivoluzioni terapeutiche a droghe altamente intossicanti.
Nel marzo 2019, gli Stati membri delle Nazioni Unite convocheranno un segmento ministeriale a Vienna per affrontare il cosiddetto sistema internazionale di controllo delle droghe, i riferimenti ai farmaci essenziali sono scarsi mentre nessuno dei documenti preparatori tiene conto dei progressi scientifici che la ricerca medica ha prodotto negli ultimi anni sulle sostanze contenute nelle tabelle delle Convenzioni. C’è il grosso rischio che l’uso medico delle sostanze controllate continui a essere trascurato, a fronte di recenti sviluppi incoraggianti come quelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha raccomandato una revisione critica della cannabis, per non parlare del lavoro di diversi ricercatori che hanno sviluppato modi innovativi di pianificare terapie con droghe proibite.
Il 5 ottobre 2018, a Milano, Science for Democracy e l’Associazione Luca Coscioni organizzano un incontro internazionale sull’uso medico e scientifico di alcune delle piante e loro derivati psicoattivi contenuti nelle Convenzioni delle Nazioni Unite sulle sostanze narcotiche e psicotrope. Il convegno è intitolato “Droghe: scienza negata, terapie proibite” e si svolgerà nell’Aula 201 presso l’Università Statale di Milano (sede di via Festa del Perdono 7) dalle 14:00 alle 16:30.
- Programma del Congresso giorni 5,6 e 7 ottobre (in via di definizione)
- Informazioni Logistiche