Il 31 luglio, Antigone, l’Associazione Luca Coscioni, Forum Droghe, Lega Italiana Lotta all’AIDS (LILA) e Società della Ragione hanno notificato una diffida al Governo per denunciare il rispetto del Testo unico sulle droghe 309/90 che, tra le altre cose, prevede che “Ogni tre anni venga convocata una conferenza nazionale sulle droghe anche al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga”.
“L’ultima conferenza nazionale sugli stupefacenti si è tenuta a Trieste dal 12 al 14 marzo 2009” si legge nella diffida “Da 8 anni manca quindi un momento di condivisione dei dati e di riflessione sugli effetti della legislazione sulle droghe rispetto alla salute e i diritti umani e civili dei consumatori di droghe, alla sicurezza sociale e alla giustizia” e questo a fronte di ripetute sollecitazioni con interrogazioni e interpellanze parlamentari nonché appelli pubblici e incontri istituzionali promossi dalle associazioni che hanno presentato la diffida.
“La legalità è un principio che non può essere violato dalle stesse istituzioni. E’ un messaggio devastante per la collettività. Il senso della diffida è indurre il Governo a fare quanto la legge prescrive. La conferenza sulle droghe potrebbe essere una grande occasione di dibattito e di programmazione di riforme essenziali per superare l’impianto repressivo della nostra legislazione. La società civile è pronta“, ha affermato Patrizio Gonnella, Presidente di Antigone.
“Senza Conferenza nazionale, senza sottosegretario preposto alle ‘droghe’, senza relazione al Parlamento, senza chiarimento su cosa s’intenda per ‘riduzione del danno’ come nuovo livello essenziale d’assistenza, senza attenzioni ai rischi dovuti all’acquisto di sostanze dal mercato nero, che anche in questi giorni hanno fatto notizia, senza una valutazione dell’attuale normativa e del suo impatto il Governo non poteva che esser chiamato ad assumersi le proprie responsabilità davanti alla giustizia”, queste le parole di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni.
“Siamo arrivati a diffidare formalmente il governo perché convochi la conferenza nazionale sulle droghe, perché mentre in tutto il mondo si sviluppano ed applicano nuovi progetti legislativi che fanno della prevenzione e della tutela della salute il principio cardine delle politiche sulle droghe, finalmente fuori dalle retoriche proibizionistiche, fra cui non ultimo il piano d’azione Europeo, in Italia anche il semplice confronto sulla legge attuale è negato. Sarebbe proprio la conferenza nazionale il luogo previsto per questo, ma la legge che impone di convocarla ogni 3 anni è ignorata proprio da chi la dovrebbe far applicare, impedendo lo sviluppo di un dibattito competente in materia che possa portare ad aggiornare un impianto legislativo vecchio di quasi 30 anni. ”, sostiene Hassan Bassi, Segretario di Forum Droghe
“La diffida ha un valore formale, ma la contestazione al Governo è tutta politica. Da quasi 8 anni, nonostante i continui richiami della società civile, la politica ha deciso di non confrontarsi con gli effetti della legislazione e delle politiche delle droghe sulla società, sulla salute dei cittadini e sul sistema della giustizia e del carcere. Effetti devastanti che invece, da anni, denunciamo con il nostro Libro Bianco sulle droghe”, Stefano Anastasia, Presidente di Società della Ragione.
“Risulta quindi sempre più necessario convocare con urgenza la VI Conferenza nazionale sulle droghe per porre fine alla inadempienza all’obbligo di legge che dura da troppi anni” hanno concluso Gonnella, Gallo, Bassi e Anastasia “in caso di reiterato silenzio si procederà alla tutela dei diritti e degli interessi dei nostri associati, e degli italiani tutti, dinanzi alle autorità giudiziarie competenti”.
A febbraio di quest’anno le Associazioni avevano lanciato un appello al Governo su tutta una serie di temi relativi alle politiche in materia di stupefacenti e il 26 giugno, assieme agli altri gruppi che compongono il Cartello di Genova, avevano presentato l’ottavo libro bianco sulla legge Fini-Giovanardi.
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