Droghe, il Ghana cambia approccio

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Affrontare il problema dell’uso di droghe in Ghana come un problema di salute pubblica aiuterebbe a capire che le persone che soffrono di disturbi da uso di sostanze richiedono consulenza e cure e non l’incarcerazione. È la posizione di Michael Addo, vicedirettore generale della Commissione per il controllo degli stupefacenti (Nacoc) ghanese, rilanciata dalla Ghana news agency.

“L’uso di sostanze è un problema che può riguardare qualsiasi individuo, con un effetto a catena più ampio sulla società. Le persone vittime del consumo di droga non dovrebbero essere evitate, occorre mostrare loro amore e affetto, aiutandole così a ricevere gli interventi terapeutici appropriati”. Tale approccio, non punitivo, aiuterebbe queste persone “a riformarsi e a riabilitarli a vivere una vita migliore” reintegrandoli nella società. Le dichiarazioni di Addo sono state fatte in apertura di un seminario di due giorni per lo sviluppo di capacità sulla sensibilizzazione delle forze dell’ordine in materia di droghe, organizzato dalla Fondazione Pos, in collaborazione con International Drug Policy Consortium e finanziato dalla Open Society west Africa. Scopo del workshop è di aiutare le parti interessate a promuovere le migliori pratiche basate sui diritti per la gestione delle persone che fanno uso di sostanze.

Addo ha affermato che la posizione del Nacoc non implica la legalizzazione né la depenalizzazione del consumo di droghe in Ghana: “Il sospiro di sollievo, tuttavia, è che esiste una punizione alternativa all’incarcerazione” come le multe o un’ordinanza del giudice rivolta all’autore del reato, che può curarsi o riabilitarsi in una struttura approvata dalla Commissione, in consultazione con il ministero della Salute.

Addo ha affermato che il Paese ha bisogno di investire per ottenere un centro di riabilitazione nazionale.

Durante l’evento il giudice di Corte d’Appello Bright Mensah ha affermato che la nuova legge sulle droghe ghanese, sebbene abbia poteri per punire i reati legati al consumo di droga, si concentra anche sui diritti umani e sugli approcci alternativi rispetto all’incarcerazione dei trasgressori. Mensah ha affermato che la legge è unica e che il seminario ha anche offerto l’opportunità di esaminarla in modo olistico e di fare i conti in particolare con il suo approccio alle riforme sulla droga e alla questione dei diritti umani.

Samuel Akolbire, direttore dell’amministrazione carceraria ghanese, ha affermato che il problema del sovraffollamento nelle carceri rimane una preoccupazione per i funzionari: la popolazione carceraria è pari a 18.480 persone rispetto a una capacità autorizzata delle carceri di 9.925 a livello nazionale. I reati legati alla droga, condannati in via definitiva, riguardano in particolare l’importazione e l’esportazione, la fornitura, la coltivazione e l’uso di stupefacenti, riguardanti circa il 3,4% della popolazione detenuta.

Akolbire ha affermato che la tossicodipendenza e l’abuso di sostanze potrebbero essere collegati a malattie che possono essere curate.

Via | InfoMundi
Foto | Unsplash


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