Costa d’Avorio, nuove misure contro traffico e uso di sostanze

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Un progetto per combattere il traffico e l’uso illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope è stato adottato i primi di luglio dal Consiglio dei ministri della Costa d’Avorio. Secondo il governo di Abidjan il piano “risponde all’evoluzione delle tecniche di produzione, traffico e uso illecito di stupefacenti e dei loro sottoprodotti, che implicano un costante miglioramento delle misure e dei mezzi di lotta e repressione”. Il progetto va oltre la dimensione della repressione e integra, in accordo con i nuovi orientamenti delle strategie internazionali di lotta, la dimensione della cooperazione, la dimensione terapeutica e l’aspetto della prevenzione.

Il narcotraffico è una realtà fortemente radicata in Costa d’Avorio, i cui porti affacciano sul Golfo di Guinea.

Lo scorso febbraio, agenti di sicurezza della gendarmeria nazionale hanno scoperto 56 kg di cocaina pura ad Angré, un distretto del comune di Cocody ad Abidjan. Il valore attribuito al lotto era di 40 milioni di euro.

Sempre a febbraio, quattro italiani sono stati condannati a vent’anni di carcere e a pagare delle multe per un totale di 100 milioni di franchi Cfa(circa 150 mila euro). I capi d’accusa nei loro confronti erano traffico di cocaina, associazione a delinquere, possesso illegale di armi e riciclaggio di denaro. Erano stati arrestati a giugno 2019, tra Abidjan (la capitale economica ivoriana) e Tobou, una città a pochi chilometri dal confine con la Liberia, nell’ambito di un’indagine portata avanti in collaborazione tra la polizia ivoriana, francese, italiana e brasiliana, ribattezzata Spaghetti Connection.

A marzo, aveva fatto notizia un sequestro record di oltre 6 tonnellate di cocaina, eseguito dalla Marina francese con la portaelicotteri anfibia transalpina Dixmude, parte di un dispositivo anti-pirateria. Il sequestro è avvenuto sulla nave mercantile Najlan, che aveva lasciato le coste sudamericane pochi giorni prima e si stava dirigendo verso il porto di Abidjan.

Qualche mese prima del decesso per un tumore folgorante, Hamed Bakayoko, già ministro della Difesa e primo ministro ivoriano, era stato accusato da un’inchiesta giornalistica di Vice del giugno 2020 per presunti legami con una rete internazionale di traffico di droga. Accuse che, secondo i suoi sostenitori, miravano a stoppare un’ascensione politica diventata troppo importante, ma che in molti, ad Abidjan, ritengono sia fondata su elementi di verità.

Via | InfoMundi
Foto | Unsplash


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