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Resoconto completo dell’evento organizzato da DRCNet Foundations e l’Associazione Luca Coscioni durante la 60esima Commissione Droghe delle Nazioni unite di Vienna il 16 marzo 2017
Di seguito si pubblica la documentazione video relativa all’incontro sulle esecuzioni extragiudiziarie nelle Filippine organizzato alle Nazioni Unite di Vienna durante la riunione della Commissione ONU sulle droghe del marzo scorso.
La documentazione include il video della vice-presidente delle Filippine Leni Robredo sugli omicidi nelle Filippine, compiuti nell’ambito della guerra alla droga condotta dal Presidente Rodrigo Duterte.
Il forum è presente su Youtube, con un singolo video di 55 minuti o come playlist. Oltre al video della vice-Presidente, l’incontro ha ospitato gli interventi del Presidente della Commissione per i diritti umani delle Filippine (CHR) Chito Gascon, dell’ex primo ministro della Thailandia Abhisit Vejjajiva e di altri esperti e politici europei. All’evento erano presenti, e hanno preso la parola, anche i rappresentanti del governo filippino.
Il filmato viene pubblicato nei giorni in cui il Congresso filippino torna a riunirsi con un’intensa agenda politica che prevede, tra le altre cose, anche la re-introduzione della pena di morte. A dimostrazione di quanto sia difficile esercitare la libertà di parola nelle Filippine, gli oppositori della vice presidente hanno utilizzato il video per attaccarla politicamente, sostenendo che dovrebbe essere accusata di alto tradimento per aver presentato una testimonianza del genere in un consesso internazionale.
Gli alleati del Presidente Duterte ritengono di avere i voti per avviare un processo di impeachment. La procedura di impeachment, oltretutto, sarebbe stata richiesta non solo dai sostenitori di Duterte ma ancor di più dagli alleati dell’ex senatore Ferdinand Marcos Jr. (figlio dell’ex dittatore), che ha perso la corsa per la vice presidenza proprio contro la Robredo con margine ridottissimo e per cui intende chiedere un’ulteriore verifica del risultato.
Alcuni punti chiavi dell’evento:
- La motivazione della Presidente Aquino affinché le Filippine ratificassero il trattato di Roma della Corte Penale Internazionale, volta a proteggere i diritti dei lavoratori filippini in altri paesi rafforzando le norme globali esistenti.
- Il Dipartimento di Giustizia filippino in passato aveva considerato gli omicidi da parte di agenti di polizia una questione che dovesse esser valutata dai tribunali comuni. Sotto il mandato del Sottosegretario Aguirre il Governo si è invece affidato a indagini interne.
- Dei più di 2.500 casi conosciuti di persone uccise per sospetti reati di droga durante le operazioni di polizia, il Dipartimento di Giustizia non ha presentato alcuna un’imputazione a carico di polizziotti.
- Le dichiarazioni pubbliche del Presidente Duterte, che incoraggiano le uccisioni di massa, costituiscono “un’induzione” a commettere crimini contro l’umanità e sarebbero sufficienti da sole a ritenerlo pienamente responsabile di quanto avvenuto.
- La polizia non ha collaborato con le richieste di CHR relative alle indagini.
David Borden, direttore esecutivo della ONG DRCNet Foundation e promotore dell’evento, ha sottolineato:
“Il Presidente della Camera Pantaleon Alvarez ha connotato negativamente il nostro evento quando ha affermato, senza alcuna prova, che il video della vicepresidente fosse in sospetta coincidenza con la denuncia di impeachment ai danni del Presidente Duterte e la risoluzione del Parlamento europeo riguardo la vicenda della Senatrice De Lima arrestata ingiustamente all’inizio dell’anno”.
Alvarez ha cessato le sue accuse solo dopo che Borden ha personalmente fornito la documentazione che contrastava con quanto affermato dai media filippini.
“Nel pubblicare il video dell’incontro – che ha avuto il merito di includere sia critici che difensori del governo – speriamo di contribuire a far tornare la discussione sulle reali questioni sul tavolo” ha continuato Borden. “Sembra strano vedere politici, intrattenitori, personaggi del mondo dei media ignorare le ripetute denunce pubbliche di uccisioni di massa del Presidente Duterte e attaccare la vice-presidente per aver sollevato legittime preoccupazioni in merito. La comunità internazionale non ha deciso di interessarsi alle uccisioni per droga nelle Filippine perché la Robredo ha registrato un video, bensì perchè Duterte ha promesso uccisioni massa e, sembra, aver dato seguito ai suoi annunci”.
Marco Perduca, già Senatore Radicale e membro dell’Associazione Luca Coscioni, ha ricordato che “tra le vittime della guerra alla droga c’è anche la libertà di opinione, e tanto la vicenda della Senatrice De Lima arrestata perché molto critica dell’operato di Duterte fin dai primi giorni della sua presidenza, quanto la vicenda delle accuse pubbliche della vice-presidente Robredo, per non parlare della sicurezza fisica del Presidente della Commissione diritti umani, dovrebbe occupare, oltre che preoccupare, la Comunità internazionale che non pare esser pronta a far assumere al regime filippino le sue responsabilità”.
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