Consumo di sostanze, la pandemia non cambia nulla

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La pandemia e il lockdown dello scorso anno non hanno frenato il consumo di sostanze tra gli europei ma ne hanno modificato, leggermente, le abitudini. È questa l’estrema sintesi dell’ultima Relazione europea sulla droga 2021, che analizza e propone evidenze basandosi principalmente su dati di routine fino alla fine del 2019. Tuttavia, grazie alla collaborazione con varie agenzie europee e vari enti nazionali, l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) è riuscito a fornire un quadro aggiornato e tuttosommato completo anche per l’anno 2020.

Leggi il rapporto OEDT in italiano!

Secondo le stime, nell’Unione europea circa 83 milioni di adulti (tra 15 e 64 anni, 50 milioni di uomini e 33 milioni di donne), ossia il 28,9% della popolazione, hanno assunto sostanze illecite almeno una volta nel corso della vita: nell’ultimo anno si stima che 17,4 milioni di giovani adulti (15-34 anni) abbiano fatto uso di droghe. Nella maggior parte dei casi si tratta di cannabis: 78,5 milioni di europei affermano di averla provata almeno una volta nella vita, 22,2 milioni (tra i 15 e i 64 anni) di averne fatto uso nell’ultimo anno. Le indagini sulla popolazione generale indicano che nell’Unione europea circa l’1,8% degli adulti di età compresa tra i15 e 64 anni, la maggior parte dei quali (61%) ha meno di 35 anni, consuma cannabis tutti i giorni o quasi ogni giorno. Numeri molto diversi per tutte le altre sostanze: i consumatori di cocaina nell’ultimo anno si stima siano 3,5 milioni, quelli di MDMA 2,6 milioni, quelli di amfetamine 2 milioni. “Solo” 1 milione sono invece i consumatori di oppiacei “ad alto rischio”: l’eroina è l’unica droga per la quale è stato registrato un aumento dei quantitativi sequestrati inferiore al 100% ma, lo scorso anno, nel 76% dei casi di overdose sono state trovate tracce di oppiacei. Nel 2019 la Cechia, la Danimarca, la Germania, l’Italia, il Lussemburgo, la Romania e la Slovacchia hanno registrato un aumento del numero di decessi per eroina/morfina. Inoltre nell’ultimo anno i nuovi casi di HIV attribuibili al consumo di eroina per via parentale (somministrazione endovenosa) sono cresciuti del 5,5%.

Il consumo complessivo di gran parte delle sostanze è stato simile, nel 2020, agli anni precedenti, con punte di maggior consumo in diverse città. MDMA e metanfetamine sono le uniche due sostanze per le quali i livelli di consumo del 2020 appaiono inferiori (probabilmente per effetto del lockdown, che ha scoraggiato l’uso di eccitanti tra i consumatori) ma l’OEDT ha dedicato un focus speciale sulle “nuove droghe”, in particolare le benzodiazepine, il cui consumo clandestino e fuori dal controllo medico è cresciuto nel 2020, anche in questo caso probabilmente concausato dalle restrizioni anti-covid. Un aspetto che si conferma con i dati sugli eccitanti: “È interessante notare” si legge nel rapporto OEDT “che i servizi olandesi di monitoraggio delle droghe hanno segnalato l’introduzione” di MDMA ed eccitanti “a basso dosaggio, apparentemente commercializzate come più adatte al consumo domestico”.

Rispetto al 2019, nel 2020 è stato inoltre registrato un aumento degli accessi ospedalieri in emergenza correlati alle benzodiazepine. I dati provenienti dai sondaggi online suggeriscono un maggiore consumo di alcol, una maggiore sperimentazione di psichedelici, come l’LSD e la 2C-B (4-bromo-2,5-dimetossifeniletilamina) e di droghe dissociative, come la ketamina: l’aumento del consumo di benzodiazepine è stato osservato tra i tossicodipendenti ad alto rischio, i detenuti e alcuni gruppi di consumatori di droga per scopi ricreativi, il che riflette potenzialmente l’elevata disponibilità, il basso costo di tali sostanze e i problemi di salute mentale legati alla pandemia. Inoltre, nel corso del 2020, la coltivazione di cannabis e la produzione di droghe sintetiche nell’Unione Europea sono proseguite senza rallentamenti, mantenendo i livelli pre-pandemici. Ciò che è cambiato sono i circuiti del narcotraffico: è incrementato il contrabbando via mare di cannabis ed eroina e sono cambiate le località di partenza della cocaina dall’America Latina verso l’Europa ma i sequestri nei porti sono rimasti ai livelli pre-pandemici e niente fa pensare che la pandemia abbia rallentato la produzione e il commercio delle sostanze illegali.

Il 37% dei sequestri, in Europa, riguarda foglie e infiorescenze di cannabis, il 36% la resina di cannabis: le attività repressive, in tutta l’Europa, continuano a concentrarsi sui cannabinoidi, almeno in più del 70% dei casi. L’11% delle sostanze illegali sequestrate è cocaina, il 5% amfetamine, il 3% eroina o MDMA, il 4% altre sostanze. Nel 2019, nell’Unione europea sono stati segnalati 1,5 milioni di reati contro le leggi sulle sostanze stupefacenti, incrementati di quasi il 25% in un decennio.

Questo per quanto riguarda panoramica generale e repressione, sostanzialmente invariate se confrontiamo l’Europa pre e post-pandemia. Il capitolo dolente riguarda l’assistenza: all’inizio del 2020 i servizi per la tossicodipendenza sono stati sospesi in tutta Europa e sono ripresi, non dappertutto, soltanto a partire da giugno. Nella maggior parte dei casi in modalità telemedicina. Non sono disponibili dati sul 2020 ma già nel 2019 i decessi per overdose in Europa (5141) sono incrementati del 3% rispetto al 2018, con un età media di 42 anni.

In Italia nel 2019 sono stati presi in carico al Servizio Sanitario Nazionale 15568 utenti consumatori di oppiacei, un terzo dei quali consumatori per via parentale. 13215 sono invece i consumatori di cocaina affidatisi ad un trattamento. 89 i consumatori di amfetamine. Oltre 8000 sono i consumatori di cannabis per cui c’è stata una richiesta di trattamento, ma il Rapporto OEDT dimentica di dire che in Italia la “richiesta di trattamento” per i consumatori di cannabis è perlopiù “indotta” dall’Autorità giudiziaria, ad esempio nei percorsi di disintossicazione per chi viene fermato al volante e risulta positivo alla cannabis. Un discorso che vale anche per quelle aziende che sottopongono i dipendenti a test antidroga.

I sequestri di sostanze, in Italia, riflettono l’andamento europeo: se si osserva il numero di sequestri e lo si confronta con la quantità di sostanza sequestrata si ha la misura di un atteggiamento quasi ossessivo delle autorità. In oltre 2400 operazioni di polizia sono stati sequestrati, in totale, appena 615kg di eroina. 8,2 tonnellate di cocaina sono state sequestrate in oltre 8600 operazioni, una media di 960 grammi a operazione. 37Kg di MDMA e amfetamine in 328 operazioni. Per la cannabis i numeri sono diversi: sono circa 44 le tonnellate di cannabis (infiorescenze o resina) sequestrate in 19000 operazioni di polizia (2,31Kg di media a sequestro) e ben 223541 piante sono state sequestrate, medaglia d’argento dopo la Spagna.

Non sono disponibili tuttavia, dall’Italia, dati aggiornati circa l’uso di benzodiazepine.


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