Cannabis ricreativa, l’opportunità è imparare dagli errori

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La direzione che il mondo ha preso negli ultimi anni nei confronti della cannabis è chiara: liberalizzare, legalizzare, normare. Si tratta di un passo avanti strategico dal quale, probabilmente, non si tornerà più indietro e che, piano piano, sarà compiuto anche da culture, ed economie, a noi più prossime: quelle europee, Italia compresa.

Per evitare tuttavia di partire con il piede sbagliato, gonfiando bolle di mercato fino alla loro tragica esplosione, è bene guardare all’esempio canadese per evitare di commettere gli stessi errori fatti in Canada con la legalizzazione dell’uso ricreativo della cannabis. Errori che hanno rischiato di far saltare tutta l’industria di cannabis medica: quando la cannabis ricreativa è stata legalizzata, le aziende hanno spostato notevoli quantità di denaro e prodotti di qualità superiore dal flusso di mercato medico per promuovere nuovi marchi ricreativi nel tentativo di guadagnare ed occupare quote di mercato che si andavano creando.

Questo ha provocato, negli anni successivi alla legalizzazione della cannabis ricreativa, una limitazione importante degli investimenti nella qualità, nella ricerca e nel marketing della cannabis medica che, tuttavia, ha bisogno di strategie aziendali e investimenti più a lungo termine rispetto al segmento di mercato ricreativo. Questo ha rallentato molto il mercato medico, portando ad una scarsa crescita delle registrazioni di nuovi pazienti che richiedono accesso alla cannabis: secondo il Canadian Cannabis Survey (CCS) di Health Canada nonostante 4-5 milioni di canadesi affermino di usare cannabis a scopo medico sono in realtà meno di 400.000 quelli registrati per l’accesso al farmaco, gli stessi che si contavano nel 2018. Cosa significa questo?

Che i pazienti non registrati si rivolgono al mercato della cannabis ricreativa, che tra l’altro è più economico, rimanendo tuttavia fuori dal controllo medico. Il costo è stato una delle maggiori barriere identificate dai pazienti canadesi nel Medical Cannabis Patient Survey del 2020 e le stime del CCS dicono che solo circa il 6% dei pazienti hanno una copertura assicurativa completa in Canada. La situazione canades è particolare per un vizio iniziale legato alla legalizzazione della cannabis ricreativa, avvenuta tramite ricorsi in tribunale e non come iniziativa legislativa: in questo senso i governi e i parlamenti d’Europa hanno l’opportunità di moltiplicare l’evoluzione del mercato medico europeo della cannabis bilanciando meglio la pressione per l’accesso ai prodotti a base di cannabis, riprogrammando attentamente le diverse politiche nazionali antidroga. L’Europa, che ha una popolazione molto anziana da un lato e una forte e storica richiesta di legalizzazione del mercato ludico dall’altro, ha di fronte a se una sfida e un’opportunità importanti: spingere gli investimenti sulla ricerca nella cannabis medica foraggiandoli con il fatturato della cannabis ricreativa.


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