Cannabis: Radicali lanciano appello e digiuno per scarcerare Fabrizio Pellegrini, malato in cella per autocoltivazione

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I Radicali aderiscono all’iniziativa di Andrea Trisciuoglio, segretario di LaPiantiAmo, lanciando un appello ai ministri Orlando e Lorenzin per scarcerare Fabrizio Pellegrini, in carcere per aver coltivato alcune piante di cannabis per curarsi.  

Roma, 28 luglio 2016

Uno sciopero della fame e un appello ai ministri Orlando e Lorenzin per scarcerare Fabrizio Pellegrini: pianista di 47 anni, malato di fibromialgia, recluso nel carcere di Chieti da oltre un mese per aver coltivato alcune piante di cannabis per curarsi.
A lanciarlo dirigenti e militanti radicali che hanno aderito con un digiuno a staffetta all’iniziativa nonviolenta di Andrea Trisciuoglio, segretario dell’associazione LaPiantiAmo e malato di sclerosi multipla, il quale a sostegno di Pellegrini ha deciso di sospendere la propria terapia a base di cannabinoidi.
Tra i primi firmatari, il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, il tesoriere Valerio Federico, il segretario dell’Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo e il tesoriere Marco Cappato, e militanti di numerose associazioni radicali in Italia, impegnati in questi mesi nella raccolta firme sulla legge popolare Legalizziamo! (www.legalizziamo.it), che prevede, insieme alla regolamentazione legale della cannabis e alla decriminalizzazione dell’uso di tutte le sostanze, il più ampio accesso possibile alla cannabis terapeutica.

“Per la prima volta nella storia del nostro Paese un disegno di legge che prevede la legalizzazione della cannabis è all’esame del Parlamento” – si legge nell’appello – ma “gli ostacoli da superare sono molti e intanto i danni del proibizionismo continuano a manifestarsi indisturbati come nella vicenda di Fabrizio Pellegrini”. “Dal 2007 in Italia il principio attivo della Cannabis è ammesso in terapia, dopo vari tentativi, Fabrizio ne ottiene una prescrizione: per un mese di trattamento è tuttavia costretto a spendere circa 500 euro”, “una spesa che va oltre le sue limitate finanze, dunque, la coltivazione domestica di qualche pianta, gli appare l’unica alternativa terapeutica”. Eppure “proprio in Abruzzo dal 2014 è in vigore la più avanzata legge regionale in materia di cannabinoidi per cui il medicinale è posto a carico del servizio sanitario regionale”, “legge che però risulta inapplicata”. Le condizioni di Pellegrini vanno aggravandosi “son comparse ecchimosi lungo la colonna vertebrale ed è costretto ad assumere farmaci per alleviare il dolore. Nonostante altri malati, in altre carceri d’Italia, siano autorizzati all’uso di cannabinoidi a Chieti queste terapie non son previste”, denunciano i radicali che annunciano: “proseguiremo fino a quando il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, non interverranno per acquisire una perizia medico-legale volta ad accertare l’incompatibilità di Fabrizio Pellegrini con la reclusione, così come prevede il nostro codice penale” e “affinché il governatore della Regione Abruzzo, Luciano d’Alfonso, intervenga a garantire l’effettiva applicazione della normativa regionale in materia di cannabis terapeutica, per evitare nuovi “casi Pellegrini”.

Testo completo dell’appello: http://www.radicali.it/comunicati/20160728/appello-una-firma-un-digiuno-fabrizio-tutte-vittime-del-proibizionismo

I primi firmatari: I radicali foggiani, Riccardo Magi – Segretario di Radicali Italiani, Valerio Federico – Tesoriere di Radicali Italiani, Filomena Gallo – Segretaria dell’Associazione “Luca Coscioni”, Marco Cappato – Tesoriere dell’Associazione “Luca Coscioni”, Andrea Trisciuoglio – Segretario de “La PiantiAmo”, Marco Perduca, coordinatore della campagna “Legalizziamo”, Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti Umani del Senato, Alessio Alberti, Anna Antonaccio,  Matteo Ariano, Marco Beltrandi, Rocco Berardo, Dario Boilini, Barbara Bonvicini, Valeria Cafeo, Paola Calzoni, Giuseppe Candido, Michele Carelli, Alessandro Celuzza, Alessio Di Carlo, Carlo Gandolfo,  Franco Giacomelli, Marzia Guerriero, Norberto Guerriero, Davide Iglina, Paolo Izzo, Matteo Mainardi, Diego Mazzola, Giacomo Negri, Anna Rinaldi, Michele Rinaldi, Alexandre Rossi, Gianni Rubagotti, Gino Ruggeri, Giovanni Sansi, Angela Scaramuzzi, Antonella Soldo, Rita Tomaselli, Maria Laura Turco.


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