Nella seduta di oggi della Commissione Giustizia della Camera si è conclusa la fase della discussione sul complesso degli emendamenti al ddl Perantoni, che prevede la depenalizzazione per la coltivazione di quattro piantine di cannabis, e la prossima settimana probabilmente si inizieranno a votare gli emendamenti.
“Mi auguro che il testo venga calendarizzato in Aula nel prossimo programma trimestrale e spero che venga portato alla sua attenzione in aprile o maggio” ha dichiarato il presidente della Commissione Mario Perantoni (M5s). Gli emendamenti presentati sono oltre 500, tutti ammissibili, ed è chiaro a tutti che non sarà facile superare la forte opposizione al ddl “ma è anche vero che in Parlamento c’è una maggioranza trasversale sul tema” ha dichiarato all’Ansa la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone. “Parliamo di piantine per uso privato, parliamo di dare dignità a chi soffre, parliamo di qualcosa di assolutamente ridicolo e in tanti pensano che sia arrivato il momento di smettere di affrontare seriamente questi problemi”
In una nota il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi ha nuovamente esortato la Camera a legiferare sul tema: “Nelle prossime settimane la Camera avrà l’ultima possibilità di intervenire sul tema in questa legislatura approvando la proposta di legge che prevede la depenalizzazione della coltivazione domestica per uso personale, la riduzione delle pene per i reati di lieve entità con distinzione tra le varie sostanze e l’eliminazione delle sanzioni amministrative per chi detiene per uso personale. Il testo base prende le mosse da una proposta a mia prima firma depositata nel 2019 e condivisa da molti colleghi ma è importante sottolineare che la Conferenza nazionale sulle Droghe, tenutasi nell’ottobre scorso a Genova, ha auspicato una modifica della normativa italiana coincidente con quella ora all’esame della Commissione Giustizia”. Nei giorni scorsi la ministra Dadone ha inviato alle Camere la relazione finale della Conferenza di Genova: “Confido nella testa pensante e autonoma di tanti colleghi, confido nel loro cuore e nella loro empatia ma soprattutto confido nel loro coraggio. Siamo qui per aiutare le persone e lo dobbiamo fare senza farci intimidire” ha dichiarato la ministra Dadone.