Referendum cannabis: il proibizionismo vuole bloccare il voto

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Non è nemmeno iniziata la campagna referendaria e il proibizionismo della destra italiana prova già a impedire agli italiani di esprimere la propria opinione in materia di cannabis. Questa mattina (3 novembre 2021) i deputati della Lega in Commissione affari costituzionali hanno presentato un emendamento per far decadere la proroga al 31 ottobre che il Consiglio dei ministri aveva riconosciuto per la raccolta firme del referendum cannabis.

In questo atto politico (discutibile sul piano sia procedurale che democratico, oltre che rappresentare perfettamente una visione chiara di ciò che significa “democrazia” e “volontà popolare” in certi ambienti parlamentari) la Lega è riuscita a coinvolgere alcuni deputati di Fratelli d’Italia. La proroga era stata autorizzata dal governo Draghi, che aveva autorizzato la proroga per evitare disparità di trattamento tra le varie raccolte firme in corso e che era stata richiesta anche dalla Lega per il referendum sulla Giustizia (per cui, alla fine, la Lega ha deciso di non presentare le firme, ma questa è un’altra storia): “Sabotaggio” come ha scritto e detto qualcuno?

“La Lega, dopo essersi astenuta sul decreto che estendeva la proroga per la consegna delle firme referendarie, ha oggi presentato con Fratelli d’Italia un emendamento alla legge che converte quelle norme, e che mira alla soppressione quell’articolo. Se per strane dinamiche parlamentari dovesse essere accolto, il deposito delle firme per la cannabis sarebbe a rischio. Si tratterebbe di una decisione contro il principio di non discriminazione e contro quanto denunciato dalle Nazioni unite relativamente agli ostacoli esistenti in Italia relativamente alla partecipazione democratica popolare condotta da chi ha presentato sei quesiti sulla “giustizia giusta”. Occorre che il Governo tenga fermo il punto ne va della sua reputazione internazionale” dichiarano Marco Perduca (Ass.Luca Coscioni) e Antonella Soldo (Meglio Legale), Presidente e Membro del Comitato Promotore.

Secondo la parlamentare del Partito Democratico Giuditta Pini “il presentatore dell’emendamento affossa referendum è Iezzi, deputato della lega la cui elezione fu salutata con “gioia” dal gruppo neofascista Lealtà e Azione”.

Sul tema è intervenuta anche la segreteria del Partito Radicale, che con la Lega ha raccolto le firme per i referendum sulla giustizia e che non aveva mai espresso alcuna opinione pubblica sul referendum cannabis:

“Anche se si dovesse eventualmente eccepire in punta di diritto sulla decisione del Governo di estendere di un mese la raccolta delle firme sul Referndum cannabis, riteniamo profondamente sbagliato che il Parlamento annulli la decisione che ha prorogato di un mese il deposito delle firme.
Si lasci alla Cassazione e alla Corte Costituzionale di esprimersi e poi si apra il dibattito: siano i cittadini a decidere.
Invitiamo Matteo Salvini a sostenere la decisione del Governo e a ritirare l’emendamento che la sopprime.”


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