Dichiarazione di Marco Perduca, Giunta Associazione Luca Coscioni, coordinatore di Legalizziamo.it
“Senza darne notizia, neanche ai diretti interessati, il 6 dicembre scorso il Governo ha inviato al Parlamento la relazione annuale sulle droghe e le dipendenze. Secondo i dati raccolti e relativi al 2013, sono 6,1 milioni gli utilizzatori di cannabis, 1,1 milioni quelli di cocaina, 218.000 di eroina e 591.000 di altre sostanze chimiche (come ecstasy, LSD, amfetamine).
Per 550 pagine il governo presenta il quadro di una situazione pressoché immutata rispetto al passato, quindi di patente fallimento del contrasto al narcotraffico ma non offre alcuna conclusione rendendo quasi vano tutto il lavoro diligentemente svolto dal Dipartimento per le Politiche Antidroga”.
“La situazione sembra quindi esser consolidata, il che conferma che le attuali politiche per ‘controllare’ il fenomeno attraverso la proibizione e la penalizzazione non funzionano. Occorre quindi passare a una regolamentazione legale della produzione consumo e commercio di tutte le sostanze per scongiurare l’ingresso nel circuito penale di migliaia di persone, aiutarle in caso di rapporto problematico con le sostanze e per rimpinguare le casse dello Stato. Le proposte in campo ci sono, quel che manca è una chiara volontà politica di discontinuità col passato già dimostrata con la qualità della Relazione”, continua Perduca.
Occorre quindi che Governo e Parlamento affrontino la mole di informazioni e dati contenuti nell’ottima relazione e, visto che seppur con grave ritardo la parte tecnica è di alta qualità, si convochi la VI conferenza nazionale sulle droghe per valutare quali riforme debbano essere messe in atto senza indugio”, conclude Marco Perduca, Associazione Luca Coscioni, coordinatore di Legalizziamo.it.
I dati forniti dalla relazione (pubblicata sul sito del Senato ma non su quello del Dipartimento Politiche Antidroga) sono impressionanti: il consumo di sostanze stupefacenti sul territorio nazionale è stimato intorno ai 14 miliardi di euro, di cui circa la metà attribuibile al consumo di cocaina e un quarto all’utilizzo di derivati della cannabis. Le informazioni raccolte dal Dipartimento per le politiche antidroga evidenziano che nel 2013 le attività connesse agli stupefacenti rappresentano quasi il 70% delle complessive attività illegali nazionali pari a circa lo 0,9% del Prodotto Interno Lordo.
Secondo quanto fornito dalla Direzione Centrale Servizi Antidroga, nel 2015 le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria sono state 27.718, con un calo del 7,4% rispetto al 2014 – il 39% delle quali nelle regioni settentrionali, il 36% in quelle meridionali e insulari e per il 26% in quelle del Centro Italia. Sono diminuite le denunce per reati correlati alla marijuana, all’eroina, alle piante di cannabis e alle altre droghe, mentre sono aumentate quelle relative alle droghe sintetiche e all’hashish.
Il numero più elevato di denunce si riferisce alla cocaina, seguito da quelle per hashish, marijuana, eroina e piante di cannabis. Il 70,4% delle denunce ha comportato lo stato di arresto. L’8% delle denunce è stato per il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (art.74 del T.U. 309/90), mentre la restante quota per traffico illecito (art. 73). Il 63,4% delle denunce ha riguardato cittadini italiani, il 7,2% donne e il 4% soggetti minorenni.
Rispetto al 2014, gli stranieri denunciati sono diminuiti del 5,7% principalmente d’origine marocchina, seguiti da albanesi e tunisini per reati inerenti cocaina, cannabis e i suoi derivati e eroina. Anche le donne segnalate diminuiscono del 15,6% rispetto al 2014: per il 29,4% hanno più di 39 anni e per il 21,5% sono di nazionalità straniera – il 91,6% ha commesso il reato di traffico/spaccio di sostanze stupefacenti. Rispetto al 2014 sono invece aumentate del 6% le denunce riferite ai minorenni che, per il 21,8%, riguardano soggetti di altra nazionalità che per il 99,3% sono segnalate per traffico/spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73). Secondo il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, nel 2015 sono circa 17.000 e 5.900 i detenuti per i reati relativi rispettivamente all’art.73 e all’art.74 della Legge 309/90.
➡ La relazione è disponibile a questo link: http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1000023.pdf ⬅