Articolo di Oscar Puntel pubblicato su DonnaModerna – Legalizzare la cannabis: è un tema che da sempre divide il nostro Paese. E anche il nostro Parlamento. Al momento c’è una proposta di legge sottoscritta da 218 deputati, trasversale e che coinvolge tutti gli schieramenti politici. Se ne doveva discutere a fine luglio, ma poi è successo che il provvedimento è stato rinviato a settembre, dopo che erano stati presentati ben 1700 emendamenti, cioè proposte di modifiche al testo, portati del partito centrista di Area Popolare: un modo per impedirne l’approvazione.
«Il testo è quindi tornato in Commissione e se ne riparlerà in autunno – ci spiega Marco Cappato, dei Radicali Italiani -. In tutto questo, c’è un dato positivo: per la prima volta un dibattito sul tema è stato portato in un contesto istituzionale, anche se non ci sono ancora delle garanzie per una approvazione definitiva e in tempi rapidi».
Secondo un sondaggio Ipsos, il 73% degli italiani pensa che il nostro Paese possa seguire lo stesso percorso di alcuni Stati degli Usa, che hanno già legalizzato la marijuana.
Che cosa prevede questa proposta?
Secondo la proposta di legge, i maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ‘ricreativo’, cioè per fumarsela: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto invece per i minorenni. La marijuana si potrà coltivare a casa (fino a un massimo di 5 piante), ma il raccolto non potrà essere venduto. In arrivo, poi, i Cannabis social club: agli over 18 residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in enti senza fini di lucro (fino a 50 membri). Regole precise anche per quanto riguarda la vendita: previa autorizzazione si potrà coltivarla e lavorarla e la vendita al dettaglio avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli. Vietate invece importazione ed esportazione. Il progetto di legge consente l’auto-coltivazione per finiterapeutici e saranno più semplici le modalità di prescrizione dei farmaci a base di cannabis. Rimangono i divieti di fumo nei luoghi pubblici (compresi i parchi) e di guida se in stato di alterazione. Il 5% dei proventiche lo Stato incasserà nelle procedure di autorizzazione e vendita verranno utilizzate per iniziative di lotta alla droga.
Nel dibattito anche Raffale Cantone
Intervenendo in un dibattito a Radio Radicale, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ha spiegato di essere favorevole a una ‘legalizzazione intelligente’: «Fino a poco tempo fa ero assolutamente contrario all’idea della legalizzazione perché non mi convincevano gran parte degli argomenti, che servisse cioè per sconfiggere la criminalità organizzata o per evitare problemi di salute dei ragazzi. Adesso ho un po’ cambiato posizione. Credo soprattutto che unalegalizzazione intelligente possa evitare il danno peggiore per i ragazzi, cioè entrare in contatto con ambienti della criminalità. Le droghe leggere rappresentano introiti insignificanti per la mafia, e credo che le droghe pesanti che rendono soldi non si potranno mai legalizzare».
Si è scatenato un dibattito politico. Il sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, fra i responsabili dell’intergruppo parlamentare ‘cannabislegale’: «Il nostro obiettivo è proprio quello di legalizzare nel modo migliore possibile, valutando in modo pragmatico e non ideologico tutti gli aspetti della questione». Contro, Maurizio Gasparri (FI): «Gli invierò i testi di Paolo Borsellino e di Nicola Gratteri che spiegano perché si debba essere contrari alla legalizzazione della cannabis. Cantone dimostra incompetenza e irresponsabilità. Il tema comunque divide gli schieramenti politici: il progetto di legge è firmato da esponenti Pd, M5s, Sel, Misto ma anche Fi e Scelta Civica. Nessuno sostegno al momento dalla Lega.
I radicali: legalizzazione totale
I radicali chiedono invece una depenalizzazione totale delle droghe, anche di quelle pesanti, cioè quelle come cocaina ed eroina, che inducono alterazioni psicofisiche di notevole portata. Ancora Marco Cappato: «La proposta di legge fa discutere anche fuori dal Palazzo e questo è un altro aspetto positivo. Noi stiamo raccogliendo le firme per un’altra proposta di iniziativa popolare, per una depenalizzazione di tutte le droghe. Il momento è maturo anche a livello di organismi internazionali. Si è visto che il protezionismo non ha portato a nulla ed ha incrementato l’illegalità e il crimine».
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