Il mese di dicembre appena concluso ha visto almeno cinque maxi-sequestri di Captagon, un’amfetamina la cui produzione clandestina si divide tra Siria e Libano, attività repressive che mostrano tre cose: che in Medio Oriente e nel Golfo il captagon ha un mercato fiorente, che il proibizionismo ha – ancora una volta – fallito e che il Libano, uno stato quasi fallito, è oggi un hub logistico fondamentale per questo commercio.
Secondo un rapporto finanziato dall’Ue e dal Center for Operational Analysis and Research “le esportazioni di Captagon dalla Siria hanno raggiunto un valore di mercato di almeno 3,46 miliardi di dollari” nel 2020.
Agli inizi di dicembre le forze di sicurezza interne libanesi (Isf) hanno reso noto di aver “sventato un tentativo di contrabbandare 4 milioni di pillole Captagon nascoste in una spedizione di caffè destinata all’Arabia Saudita attraverso la Giordania”. Le pillole sono state confiscate in seguito ad un blitz in un impianto di stoccaggio a Bir Hassan, un quartiere vicino alla periferia sud di Beirut. Lo stesso giorno le autorità siriane hanno sequestrato “centinaia di migliaia” di pillole Captagon nella provincia meridionale di Daraa.
L’arrivo della fine dell’anno sembra tuttavia aver accresciuto i flussi: la mattina del 28 dicembre quattro uomini di nazionalità saudita sono stati arrestati a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, per aver tentato di contrabbandare più di 1,1 milioni di pillole Captagon per un valore di 15,8 milioni di dollari. La polizia di Dubai ha dichiarato che una squadra del suo dipartimento anti-narcotici ha effettuato gli arresti dopo aver monitorato i sospetti in un’operazione “nome in codice 66”: il gruppo criminale avrebbe cercato di introdurre nel Paese 1.160.500 compresse all’interno di contenitori di plastica simili a dei limoni e conservati in un contenitore refrigerato.
Appena due giorni dopo la Zakat, l’autorità doganale saudita, e l’autorità anti-narcotici hanno annunciato di aver intercettato un carico di più di un milione di pillole di Captagon in Arabia Saudita. Mohammad Al-Nujaidi, portavoce della Direzione generale per il controllo degli stupefacenti, ha affermato che un’indagine sulle attività di una rete criminale ha bloccato un tentativo di contrabbandare 1.070.000 pillole di amfetamina nascoste all’interno di pacchi di caffè.
Quella stessa mattina un carico di arance contenenti nove milioni di pillole Captagon è stato intercettato dalle autorità libanesi nel porto di Beirut. Lo ha reso noto il ministro degli Interni libanese Bassam Mawlawi in una conferenza stampa durante la quale ha specificato che il carico era diretto verso un paese del Golfo. Secondo un funzionario doganale citato dall’Afp il carico era diretto in Kuwait.
Il Captagon, molto utilizzato da chi imbraccia il fucile per la sua guerra santa (qualsiasi essa sia), è una sostanza molto in voga anche tra i più giovani ed ha un mercato enorme nei paesi del Golfo: ad aprile l’Arabia Saudita ha annunciato la sospensione delle importazioni di frutta e verdura dal Libano in seguito all’ennesimo sequestro, di oltre cinque milioni di pillole di Captagon, nascosto nella frutta.