E’ ora di parlare di droghe: IX Libro Bianco

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La data scelta per presentare in Senato il IX Libro Bianco non è casuale: con la Risoluzione 42/112 del 7 dicembre 1987, l’Assemblea Generale ONU ha infatti scelto il 26 giugno per celebrare la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga.

Lo slogan “Support Don’t Punish” accompagna, dunque, la ricorrenza della giornata mondiale, per ricordare una volta in più che le politiche di proibizione e di severità nel reprimere il fenomeno del consumo non hanno portato, fin qui, niente di buono: il consumo mondiale è aumentato, le narcomafie sono sempre un passo avanti alle autorità per quanto riguarda le strategie di traffico, le rotte della droga sono sempre più affollate ed ogni anno vengono inondate di nuove sostanze psicoattive i cui effetti sono fuori controllo ed sconosciuti anche agli operatori del settore.

Ma ritorniamo in Italia, al 26 giugno al Senato, alla presentazione del Libro Bianco: da 27.718 del 2015 a 38.613 del 2017, ovvero +39% in soli due anni. Ecco di cosa parliamo. Il consumo di sostanze tra i minorenni è quadruplicato, raddoppiato per gli adulti. L’Italia è il terzo Paese in Europa dove si consuma più cannabis: si stima che il 33,1% della popolazione l’abbia usata almeno una volta nel corso della vita. Se si considera la sola fascia d’età dai 15 ai 34 anni l’Italia è al secondo posto per consumo.

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Più preoccupante risulta senz’altro il dato sull’uso di cocaina: secondo l’ultimo rapporto europeo pubblicato, l’Italia è il quarto paese per utilizzo tra quelli dell’UE.

Altro dato su cui riflettere è quello relativo agli incarcerati per reati legati agli stupefacenti: il 30% dei detenuti entra in carcere per motivi legati allo smercio di sostanze, un quarto della popolazione in cella è tossicodipendente. Si parla 14.139 su 48.144 ingressi in carcere nel 2017 per reati legati a fini di spaccio.

L’attuale legge sulle droghe si conferma il volano delle politiche repressive e carcerarie e non condurrà ad una riduzione del consumo ma solo ad una recrudescenza del fenomeno. Il libro bianco nasce proprio per scongiurare questo pericolo, per fare un punto realmente politico sulla situazione degli stupefacenti nel nostro paese, e come occasione per rivedere le politiche attuali, ferme ai vecchi modelli di consumo delle sostanze.  Proprio per questo l’Associazione Luca Coscioni, insieme a tutte le associazioni facenti parte del Cartello di Genova, ha presentato 7 richieste al Governo tra cui spiccano:

  • la completa revisione del Testo unico vigente sulle sostanze stupefacenti;
  • la messa a regime della regolamentazione nazionale sulla cannabis terapeutica;
  • l’organizzazione, a nove anni dall’ultima convocazione, della Conferenza nazionale, sede della valutazione delle politiche nazionali in materia;
  • il rilancio e la riorganizzazione dei servizi per le dipendenze.

Insomma, le proposte “sul tavolo” per la riforma del testo unico sulle sostanze stupefacenti e per la legalizzazione della cannabis ci sono, e sono tante. Sono passibili di critiche e contestazioni, di migliorie ed integrazioni, ma ci sono e speriamo che vengano prese in considerazione. Come diceva Wilde nella sua celeberrima opera, “bene o male purchè se ne parli”.

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