Ecco di seguito la lettera del cartello #pazienti Uniti diretta al ministro della Salute Giulia Grillo.
Roma, 30 Agosto, 2018.
Gentile Ministro della Salute Giulia Grillo,
IL CARTELLO PAZIENTI UNITI è formato da tutte le Associazioni di pazienti attive in diverse Regioni del Territorio Italiano, che da anni lottano per facilitare l’accesso alla cannabis terapeutica e per migliorare la qualità della vita di migliaia di Cittadini affetti da molteplici patologie croniche.
Siamo quasi al termine della stagione estiva 2018, è passato un mese dalla sua prima visita all’Istituto Chimico Farmaceutico di Firenze (31 Luglio) e 40 giorni (19 Luglio) dalla Sua lettera al Ministro della Salute dei Paesi Bassi , Hugo De Jonge, alla quale ancora attendiamo una risposta.
Molto probabilmente il responso del Ministro Olandese sarà negativo, e qualora fosse positivo l’importazione di ulteriori 250 kg di Cannabis Terapeutica, non risolverà la difficile situazione in cui vivono i Pazienti Italiani.
E’ dal 2007 che la legge Italiana permette di curarsi con la cannabis medicinale (almeno sulla carta risulta cosi), di fatto sono decine le testimonianze dei pazienti che in questo lungo decennio hanno denunciato le proprie difficoltà di approvvigionamento. Enormi sono state le difficoltà di chi ha provato ad avvicinarsi a questo tipo di terapia, anni nei quali vengono spesso lesi diversi diritti Costituzionali, anni di vita di pazienti con patologie croniche, che avrebbero trovato giovamento grazie ai cannabinoidi e invece è angosciata, perché la propria medicina non è di fatto disponibile.
Nella maggior parte delle regioni italiane rispettare un piano terapeutico, (quando lo si è ottenuto) è a dir poco impossibile. Alle diffide che alcuni di noi hanno portato avanti in questo ultimo anno, ci è sempre stato stato risposto che si sta facendo tutto il necessario per implementare gli impianti di produzione e le quote di importazione, che la situazione cannabis terapeutica italiana migliorerà.
Purtroppo un’altra estate è passata e non vengono date certezze. I problemi dei Cittadini Italiani che per legge dovrebbero avere accesso in maniera gratuita (L. 172/2017 quater 18 punto 6 in ultimo) continuano ad incrementarsi dovuti al fatto che, la cannabis terapeutica non è disponibile nelle farmacie. Quando fortunatamente si reperisce uno dei medicinali, spesso non è mai la quantità adeguata per seguire un corretto piano terapeutico, senza contare che nella maggior parte delle regioni il paziente è costretto a pagare un altissimo prezzo.
A nostro avviso avviare un programma di produzione di cannabis terapeutica Italiana che tenga in considerazione le esigenze odierne e le possibilità di crescita futura, consiste nel predisporre per il 2019, l’avvio di una produzione Nazionale di almeno 30 tonnellate annue. Questo prendendo l’esempio di Paesi come Canada o Israele, dove con una popolazione ben al di sotto della nostra, producono e distribuiscono nel territorio e anche all’estero centinaia di tonnellate annue.
Di fatto da anni si parla di incrementare la produzione nazionale, ma non conoscendo a fondo la questione lo si è fatto con cifre a dir poco irrisorie.
Ministro Grillo,
dopo la sua visita a Firenze, come previsto già dal D.M. 9/11/2015 (Decreto Lorenzin) , con le sue dichiarazioni ha finalmente aperto ai privati la possibilità di produzione di cannabis terapeutica. Ogni regione dovrà stimare il proprio fabbisogno e sulla base di quella che sarà l’esigenza reale autorizzare uno o più enti che abbiano le caratteristiche richieste per la produzione.
A nostro avviso 2 sono le manovre necessarie che il Ministro della Salute dovrà immediatamente intraprendere se vuole dare un vero segnale di interesse a migliaia di pazienti in attesa:
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Creare un bando per la produzione di Cannabis Terapeutica sul territorio Nazionale (entro marzo 2019 ). NB Questa volta dando accesso a tutte le aziende italiane senza restrizioni (come purtroppo accaduto a dicembre 2017 dove nessuna realtà italiana poteva per legge avere le caratteristiche necessarie alla partecipazione.es. dpr 309/90, art 73.) Del resto sarebbe opportuno puntare ad incrementare questo settore in crescita con un’offerta Italiana non acquistando più dall’estero quello che potremmo produrre nel nostro Paese.
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Depenalizzare immediatamente il reato di coltivazione di cannabis cancellandolo dal D.P.R. 309/90 per chi ha una prescrizione medica che attesti l’esigenza ad un continuum terapeutico o per le persone delegate dai pazienti. Questo resta l’unico modo per sbloccare definitivamente una scandalosa situazione che quotidianamente viviamo e per creare operatori esperti del settore , perchè si possa fare reale ricerca sul tema , oltre e far cessare le frustranti prassi che avvengono per il reperimento del farmaco. Come la giurisprudenza insegna spesso l’autocoltivazione di piante di cannabis è una pratica diffusa tra i pazienti che non trovano i medicinali nelle farmacie o che non hanno un reddito sufficiente per acquistarli. Fino a oggi si è negata questa possibilità ai pazienti insistendo sulle problematiche ulteriori che si possano avere nel prendersi cura di una pianta, o sulle difficoltà di ottenere un prodotto omogeneo. Alcuni pazienti hanno avuto problemi con la Giustizia per via della legge che punisce chi prova a coltivare piante di cannabis, ma è una scelta obbligata per chi non vuole avere nessun contatto con la criminalità non procurandosi la propria medicina dal mercato nero. Sono innegabili i benefici dell’autocoltivazione di piante di cannabis da parte del paziente, è una possibilità terapeutica riconosciuta in diversi Paesi (USA – CANADA). D’altra parte l’aver titolato un prodotto come la FM1, con un range di THC dal 13 al 20% ha definitivamente trasmesso ai pazienti la certezza che per il Ministero della Salute Italiano non è poi di primaria importanza focalizzarsi sulle esatte quantità di principio attivo disponibile. Qualsiasi farmacista esperto nel tema può spiegare come una qualsiasi preparazione galenica con tale tipologia di cannabis terapeutica non possa essere omogenea. Mentre con l’aiuto e l’esperienza di farmacisti e esperti si potranno consigliare ai pazienti gli “STRAINS” (varietà) di canapa medicinale maggiormente adatti.
Ringraziandola Per l’attenzione ,
cogliamo l’occasione per proporLe un Incontro con le Associazioni sottoscriventi, con la speranza di terminare una volta per tutte questa decennale “Emergenza Cannabis Terapeutica” .
Canapa Caffè Associazione
Associazione Luca Coscioni
Mi.Ma.Re. Onlus
Associazione LaPiantiamo
Cannabis Social Club Bolzano
Associazione Deep Green
Cannabis Cura Sicilia Social Club
Antigone Lazio
Antigone Emila Romagna
Antigone Puglia
Associazione Promozione Sociale Seminiamo Principi