Cannabis terapeutica: l’Associazione Luca Coscioni denuncia la mancanza del Bediol e la chiusura di quelle strutture che lo potrebbero produrre
L’Associazione Luca Coscioni rilancia l’appello di decine di malati che da una settimana lamentano la mancanza di Bediol (un olio a base di CBD, l’altro principio attivo con proprietà terapeutiche della cannabis) dovuta a un raccolto andato a male al produttore monopolista olandese e lo fa con Marco Perduca, membro della giunta dell’Associazione e coordinatore nazionale della campagna #Legalizziamo:
“Lo avevamo denunciato il 20 maggio scorso quando allo stabilimento farmaceutico militare di Firenze si teneva il primo congresso della Società italiana per la ricerca sulla cannabis e lo ripetiamo oggi: occorre che l’Italia si attrezzi per aumentare la propria produzione di cannabinoidi terapeutici e garantire il diritto alle cure di migliaia di persone. Questo può avvenire investendo nelle attività dello stabilimento di Firenze ma anche ampliando, almeno in questa fase, la produzione a partire dal centro di Rovigo dove si selezionano i semi della pianta e si fa ricerca che pare esser di nuovo sull’orlo della chiusura“.
L’ex Deputata del Partito Radicale Rita Bernardini ha iniziato uno sciopero della fame giovedì scorso che, tra le altre alla riforma dell’ordinamento penitenziario, fa proprie anche le denunce di di pazienti come LaPianTiamo diretta da Andrea Trisciuoglio.
“I produttori olandesi hanno fatto sapere che solo a ottobre potranno riprendere con le spedizioni dell’olio alla cannabis, appelliamo ai Ministri Lorenzin, Pinotti e Martina perché trovino urgentemente la soluzione più opportuna a questa grave mancanza di prodotti” ha concluso Perduca, “E’ in gioco la cura di migliaia di persone e la piena applicazione di una legge dello Stato.”