Cannabis: cosa può cambiare?

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La camera discuterà le legalizzazione

Si potrà coltivare e consumare cannabis entro una certa quantità. E si potrà vendere in locali ad hoc. Queste sono alcune delle novità della proposta di legge sulla legalizzazione delle droghe leggere di Benedetto Della Vedova (sottosegretario agli Esteri ed ex Radicale) che il 25 luglio approderà alta Camera. Il testo è appoggiato da un intergruppo formato da 230 deputati e 73 senatori di tutte le forze politiche, tranne Ap, Lega e Fdi. Secondo il testo, si potrà coltivare fino a cinque piantine di sesso femminile e tenere il raccolto per uso personale. Si potrà anche coltivare con altri, fino a 50 persone, senza fini di lucro sul modello dei “cannabis social club” spagnoli. Unico obbligo è la comunicazione all’ufficio dei Monopoli.

La legge, inoltre, consente la detenzione a uso personale di 5 g a persona fuori casa e 15 g nella propria abitazione. Resta proibito lo spaccio e il consumo in luoghi pubblici, ma viene depenalizzata la cessione tra maggiorenni di una modica quantità, ovvero entro il limite della detenzione personale. Se lo spaccio è punito, è però consentita la coltivazione finalizzata alla vendita in locali ad hoc sotto il regime del Monopolio statale con tanto di tassazione e tracciabilità del prodotto. Secondo i sostenitori, la legge presenta almeno quattro vantaggi: toglierà guadagni alle mafie, consentirà allo Stato di spostare a incarichi più importanti le forze dell’ordine impiegate nella lotta alla cannabis, si creeranno posti di lavoro e, col regime fiscale, entrerà denaro allo Stato. In Parlamento, però, si annuncia battaglia.

Di Gianluca Roselli su Oggi


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